VISMA SKI CLASSICS “157” CELEBRA NORGREN E PERSSON

Oggi, nella Livigno “olimpica” che ospiterà le Olimpiadi 2026 Milano-Cortina, si è disputato il secondo ed ultimo appuntamento Visma Ski Classics, vinto dalla solita superlativa Britta Johansson Norgren, ulteriormente “motivata” dalla presenza della figlia al traguardo, e da Emil Persson, completando un weekend memorabile nel “Piccolo Tibet” per il Team Lager 157 che, oltre al Pro Team, conquista anche i titoli individuali. Il Livigno Prologue è una mass start di 35 km in sei giri, con i primi 5 km utilizzati anche nella prova Pro Team Tempo del venerdì a venire percorsi per tre volte, e con il traguardo sprint posizionato nel secondo e terzo giro, rispettivamente al 7° e 12° chilometro. Dopodiché ulteriori tre giri, ma con una salita extra aggiuntiva da percorrere tre volte, e il traguardo Climb al quarto e quinto giro (22° e 28° km).

La decima stagione Visma Ski Classics ha visto così l’aggiunta di un giro sul percorso, alimentando una contesa già di per sé avvincente in quel di Livigno. E sulla salita di Teola c’è stato uno spettacolo nello spettacolo, con il comitato organizzatore livignasco a costruire una mini linea slopestyle con dei salti nel percorso di gara, in cui tre freeskier hanno effettuato dei balzi addirittura sopra gli atleti, celebrando appunto le Olimpiadi 2026 nel “Piccolo Tibet”. È stata così replicata l’iniziativa dello scorso anno, utilizzata come principale highlight di tutta la stagione Visma Ski Classics: “In tutto ciò che facciamo, mettiamo un po' di freestyle" ha affermato il presidente di APT Luca Moretti, con protagonisti la freeskier Elisa Nakab del Livigno Team e della squadra nazionale italiana di freestyle, così come Ian Rocca, e Tobia Silvestri, freeskier locale che ha progettato e costruito l'intera linea di slopestyle.

Le prime a partire sono state le donne e dopo 5 chilometri Britta J. Norgren controlla in seconda posizione, mentre Ingeborg Dahl fa l’andatura, con anche Astrid Slind a seguire più attardata ma sempre a contatto. La svedese e la norvegese si rifanno sotto due chilometri più tardi, e al settimo si staglia la tuta nera campeggiante il numero 157 della squadra e il tradizionale pettorale giallo di campionessa che da molti anni accompagna Britta Johansson Norgren. Tuta rosa invece per un'altra candidata al podio, Katerina Smutna. La Norgren si aggiudica anche il traguardo sprint comandando su Korsgren, Fleten e Slind, sesta la Smutna ad un secondo di distanza. Le atlete rimangono in gruppone riprendendo a correre in prossimità del secondo traguardo sprint, conquistato questa volta da Larsson di un soffio su Norgren la quale recupera una decina di posizioni. E le due hanno persino il tempo di sorridere e scambiare qualche parola, chissà cosa si saranno dette. A tre giri dall’arrivo nessuna “osa”, con la sola Smutna ad azzardare, e il “Livigno Prologue” si deciderà così quando si inizierà a salire. 17 km mancanti e 20 fondiste al comando, ma giunte al traguardo sprint è Astrid Slind con il suo pettorale climb a provare a fare la differenza, tallonata dal double poling della Norgren che si porta a casa anche la prima salita, mentre iniziano le evoluzioni dei freestyler. Slind non molla, ma la svedese sembra fare il bello e il cattivo tempo, accelerando quando “vede” un bonus (15 punti la prima, 12 la seconda, 9 la terza). A dieci km dal traguardo comanda Smutna su Slind, con Norgren sorniona, mentre le atlete si approcciano al secondo climb dove è la campionessa Norgren ad avere la meglio su Slind, portandosi a casa un due su due. Le fondiste vedono l’ultima salita e la contesa si fa sempre più interessante (2.6 km alla finish line). Britta inizia a spingere prendendo il largo sulla scalata finale, lasciando alle altre la lotta per le posizioni rimanenti. La svedese trionfa, abbracciando la figlia al traguardo, mentre una soddisfatta Smutna giunge seconda e una sorpresa Kari Vikhagen Gjeitnes terza.

Tra i maschi, partiti più tardi, è l’argento olimpico Aleksandr Panžinskij del team italiano Trentino Robinson a prendersi il primo traguardo sprint al 7° km su Stian Berg, con anche Gilberto Panisi partito forte, 11° al traguardo sprint. Passati i dieci chilometri di gara della sfida maschile, Andreas Nygaard prende le redini della corsa, ma è presto per i pronostici, e questo “Livigno Prologue” ha dimostrato che bisognerà aspettare oltre metà gara per capire chi potrà fare la differenza. Al secondo sprint (12° km) è Novak a prendersi lo scettro davanti a Kardin e ancora a Berg. Attardati i favoriti di giornata, con Petter Eliassen a preservarsi per la seconda fase di gara. Nygaard pare il più continuo della truppa e al 17° km sono gli atleti del Team Ragde a farsi sotto. Al primo climb è Holmberg a transitare per primo su Jespersen e Kardin, ma è ottima l’andatura di Gilberto Panisi del Team Trentino Robinson, 7° al primo climb. Nel secondo invece il climber Pedersen beffa tutti, con Jespersen ancora secondo e Holmberg terzo. A 5 km dal traguardo è Petter Eliassen a prendere l’iniziativa, ma è un fuoco di paglia, si deciderà tutto all’ultimo metro. E sul fil di lana trionfa Emil Persson – altro atleta del team Lager 157 – su Morten Eide Pedersen che al fotofinish ha la meglio su Stian Hoelgaard e Marcus Johansson. Gjerdalen chiude sesto, letteralmente distrutto, 9° Nygaard, 11° Eliassen. Attardati gli italiani dopo una buona partenza, con Mauro Brigadoi 31° e Gilberto Panisi 32°.

Si chiude così un trittico livignasco spettacolare: ricco di neve, campionissimi e amatori riunitisi a festeggiare il trentennale della “Sgambeda”.

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