BRENNAN A SORPRESA FA SUA LA SPRINT DAVOS

articolo di Giorgio Capodaglio tratto da FondoItalia

Foto Flavio Becchis

È un giorno di festa per la squadra statunitense. A 32 anni è arrivata la prima vittoria in Coppa del Mondo di Rosie Brennan, una delle atlete simbolo della squadra americana. Un risultato a dir poco sorprendente, se si considera che soltanto nella pursuit di Ruka la trentaduenne aveva ottenuto il suo primo podio in Coppa del Mondo e prima di oggi mai era andata oltre al 15° posto in una sprint.

Già in qualificazione la statunitense aveva sorpreso tutti facendo registrare il miglior tempo. Nelle batterie ha rischiato in semifinale, quando è passata da lucky loser, quindi in finale ha deciso di tenersi lì, quando Faehndrich come da copione è andata all’attacco. La svizzera è stata molto offensiva per tutta la gara, così anche in finale si è messa in testa a fare ritmo arrivando avanti sull’ultima salita. Alle sue spalle Brennan e Lampic hanno tenuto le sue code, mentre Nepryaeva ha resistito con grande generosità a un paio di lunghezze. È quindi arrivato l’attacco di Brennan, che ha aumentato il proprio ritmo sul tratto più duro, Faehndrich ha cercato di resisterle e ne ha tenuto le code in discesa, trovandosi quindi nella posizione ideale per la volata finale. Ma proprio nell’ultimo rettilineo, mentre Brennan è riuscita a far andare a tutta le sue gambe prendendosi la vittoria, la svizzera si è praticamente bloccata, facendosi sfilare prima da Lampic e poi anche da una generosissima Nepryaeva, capace di catturare così il podio. Una grande delusione per la svizzera che sognava di essere la terza donna rossocrociata a vincere una gara di Coppa del Mondo.

Ottavo posto finale per Lucia Scardoni, uscita nella seconda semifinale, nella quale con grande generosità, pur essendo attardata, ha recuperato moltissimo sul rettilineo conclusivo, scavalcando Van der Graaff e Matsokina, riuscendo così a prendersi la sua quarta top ten in carriera, eguagliando il miglior risultato in una sprint in skating, ottenuto nel 2019 a Cogne. La veneta era già stata bravissima nei quarti, quando prendendo la curva più larga si era trovata tutta sull’esterno sul rettilineo finale, giungendo seconda e beffando così Jessica Diggins. In semifinale invece ha faticato a tenere il passo iniziale di Urevc e Van der Graaff, ma nel finale, quando la slovena se ne è andata, seguita dalle russe Nepryaeva e Stupak, è riuscita a non mollare scavalcando le altre due.

Nell’altra semifinale vi era stata una grande dimostrazione di forza di Faehndrich, che come già fatto nei quarti era andata a tutta velocità tagliando questa volta il traguardo in solitudine. Alle sue spalle Lampic aveva battuto al fotofinish Rosie Brennan, giunta terza davanti a Sophie Caldwell. Le due statunitensi erano comunque andate in finale da lucky loser.

Fuori nei quarti di finale le altre due azzurre in gara. Greta Laurent è stata eliminata nella quinta batteria, dove ha condotto la gara sempre nelle posizioni di testa, cercando di allargarsi sulla sinistra per prendere l’esterno sul rettilineo finale, come fatto in precedenza da Scardoni, ma è rimasta però chiusa trovando Beranova. A quel punto l’azzurra è stata costretta ad accentrarsi perdendo tempo e chiudendo quarta dietro a Stupak, Van der Graaff e Beranova. Per lei è quindi arrivato un 16° posto finale dopo la sesta piazza in batteria. Elisa Brocard è invece giunta quarta in una velocissima prima batteria, nella quale ha lottato strenuamente per tenere l’altissimo ritmo imposto da Faehndrich e Caldwell, che sono però riuscite a staccarsi sulla salita finale, dove Brocard non ha potuto tenerne il passo perdendo anche Nepryaeva, giunta terza e lucky loser. Per la valdostana però un buon rientro in Coppa del Mondo, vista la ventesima posizione e l'eliminazione arrivata in una batteria nella quale si sono qualificate tre atlete poi arrivate in finale.