TANTA RUSSIA E UN PO' DI SVEZIA NELLA TEAM SPRINT DI ZIANO

Testo Giorgio Capodaglio (Fondo Italia) e foto Flavio Becchis

Per Elisa ... arriva la medaglia d’argento! La coppia azzurra formata da Elisa Sordello ed Elisa Brocard ha conquistato un bellissimo secondo posto nella team sprint femminile, alle spalle della fortissima coppia russa con Grukhvina e una fantastica Nepryaeva, mentre terza è giunta l’Ucraina con Antsybor e Krol.

Un risultato bellissimo per la coppia azzurra, formata dalla classe 2000 piemontese, al primo anno tra le senior, e l’esperta valdostana. Sedici anni di differenza tra le due, ma uguale voglia di vincere e dare tutto. Splendida la prestazione della prima frazionista, Elisa Sordello, che corona così una stagione di altissimo livello. La cuneese dello Sci Club Entracque Alpi Marittime è sempre riuscita a restare nelle prime due posizioni, risultando anche decisiva nella sua ultima frazione quando su un suo attacco in salita è andata in crisi la svedese Lockner, vanificando così la grande prestazione dell’altra svedese, Linn Sömskar.

Da parte sua, Elisa Brocard si è trovata sempre a dover fare i conti con la forte svedese e Natalia Nepryaeva, riuscendo a restare agganciata con un’ottima prestazione a un ritmo davvero molto alto. Nell’ultima frazione, poi, la russa è riuscita a staccarsi e Brocard è stata bravissima a tenere un bellissimo secondo posto che ha regalato alle due Elisa l’argento e dato all’azzurra un bel feedback in vista della stagione invernale. Terza piazza per l’Ucraina, che ha sfruttato al meglio la crisi di Lockner. Per l’Italia è la settima medaglia in questi Mondiali.

Hanno dovuto abbandonare il trono di campioni del mondo, ma si sono battuti come leoni fino alla fine. Matteo Tanel e Francesco Becchis hanno chiuso al quarto posto la team sprint mondiale di Ziano di Fiemme, vinta dalla coppia svedese formata da Alfred Buskqvist e un magnifico Erik Silfver, autore di una prova magistrale, davanti alla Norvegia di Amund Korsaeth e Ragnar Bragvin Andresen e l’Ucraina di Oleksii Krasovskyi e Ruslan Perekhoda, grande sorpresa di giornata.

La gara è andata vanti a lungo su ritmi bassi, anche perché rispetto alle competizioni precedenti, in questo caso ogni atleta aveva cinque frazioni. Soltanto in settima frazione si è iniziato a fare un po’ di selezione, con Tanel a tutta, ma in quella successiva si è capito che Silfver era il più in forma tra gli ultimi frazionisti. Per questo motivo Tanel ha provato ad andare a tutta nella sua frazione, riuscendo a portarsi via Buskqvist e dare il cambio in testa con lo svedese, mentre alle loro spalle Ucraina e Norvegia erano appaiate a cinque secondi e Spitsov sorprendentemente staccato a 10”.

Francesco Becchis è subito partito insieme a Silfver con l’obiettivo di non far rientrare gli altri, assaporando la possibilità di giocarsi il quarto oro consecutivo in questo format di gara. Alle spalle sono andati a tutta e l'azzurro ha iniziato ad andare in difficoltà sull’ultima salita, è riuscito a scollinare ancora in zona podio, ma in discesa, Andresen e Perekhoda l’anno superato a tutta. Così sul rettilineo finale Silfver si è goduto la passerella, davanti a Norvegia e Ucraina. Al traguardo tanta la delusione per la coppia azzurra, in particolare del piemontese, consolato dal compagno e dallo staff tecnico, ma il livello oggi era veramente alto, se si considera che la Russia di Spitsov e Terentev ha concluso quinta.

Un argento e un bronzo con tanto amaro in bocca per l’Italia nelle due team sprint juniores, che hanno visto le coppie italiane entrambe penalizzate dalla giuria per errori commessi in occasione dei cambi.

Le più forti in pista, ma hanno chiuso tra le lacrime le due azzurre Sabrina Borettaz e Laura Mortagna. La coppia ha dominato la gara in lungo e in largo, prima viaggiando assieme alle due russe, poi andando all’attacco con Laura Mortagna mettendo del margine di vantaggio. Si è scoperto successivamente, però, cosa avesse spinto le azzurre ad attaccare. Le italiane erano state infatti avvertite di un errore commesso dalla campionessa del mondo sprint, partita da una linea più avanzata rispetto a quella ammessa. Una violazione del regolamento costa 15” di penalità. Le due azzurre hanno quindi provato di tutto per riuscire a guadagnare un simile vantaggio, hanno tirato fino all’ultimo metro, ma alla fine il vantaggio della coppia azzurra è stato di 14” beffardi secondi. Non abbastanza per la medaglia d’oro, andata così alle russe Gryaznova e Astakhova. Terza piazza per le ucraine Sehlianyk e Chamara. Sfortunate, invece, le slovacche Mazurova e Sivokova, costrette a ritirarsi per un problema agli skiroll.

Sorte simile ma meno dolorosa anche per la coppia formata da Riccardo Munari e Aksel Artusi, secondi classificati al termine della gara, ma retrocessi al terzo posto, in quanto l’atleta della Valsassina ha anticipato di pochissimo la partenza nell’ultimo cambio, ricevendo così 15” di penalità. Un peccato, perché il giovane lombardo era stato straordinario nell’ultimo giro, andando a tutta e riuscendo a scavalcare la coppia ucraina, portando la squadra italiana sul podio. Qualche brivido dopo la gara perché i due azzurri temevano di perdere addirittura il podio, ma fortunatamente il vantaggio accumulato ha permesso loro di prendere una medaglia, anche se di bronzo, meritatissima per l’ottimo livello della prestazione dei due italiani. L’Ucraina ha così beneficiato della seconda piazza, dopo essere stata sotto gli occhi dei giudici per un cambio, alla fine ritenuto regolare. Netta, invece la vittoria della Russia, che ha conquistato l’oro grazie alla bellissima prestazione di Maxim Lapkin e Oleg Polyakov.

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